La gente delle Dolomiti d’Oltrepiave è uguale alle valli ed ai sentieri dove vive: va dritta al punto, senza troppe deviazioni e perdite di tempo.

Così, Celestina e Tony ci accolgono, quando arriviamo al loro rifugio che è ormai ora di cena: con la cortesia sufficiente a farci sentire i benvenuti, ma senza dilungarsi troppo, non serve.

È un sabato di fine Agosto, eppure al rifugio siamo in 6 : 4 escursionisti tedeschi e noi due. Questo ci da la misura di quanto poco sia frequentato questo angolo stupendo e prezioso delle Dolomiti, specialmente se pensiamo a tutte quelle zone dove invece, oramai è diventato un problema trovare posti letto nei rifugi alpini.

Mangiamo, bene, e poi andiamo a dormire perché domani partiremo presto ed entrambi arriviamo direttamente dalla nostra giornata lavorativa, la mia in montagna, quella di Barbara in ufficio.

Barbara mi chiede da tempo una giornata per  salire in cima al Duranno, la montagna le piace molto e poi la vede ogni giorno dalla finestra di casa sua, lontana ma affascinante; così tra una serie di giornate già prenotate da tempo, riesco a trovarne una per il Duranno quando le meteo sono buone.

La salita alla vetta richiede come riscaldamento, il raggiungimento di forcella Duranno, seguendo un ripido sentiero tra i mughi e poi delle facili roccette. Qui l’incontro con gli stambecchi è garantito ed anche noi ci fermiamo a riprendere fiato osservandone un bel numero che pascolano tranquilli nei prati circostanti.

Dopo la sosta ci avviamo verso la parete, superando un passaggio scivoloso dove uno spezzone di corda fornisce il giusto aiuto e poi un caminetto di buona roccia che ci deposita sulla grande cengia

che percorre la montagna in tutto il suo perimetro.

Da qui l’itinerario è logico: sale per roccette che superiamo a corda corta e poi lungo un grande camino dove facciamo un paio di tiri di corda, fino alla cresta finale che piegando verso Est ci conduce sulla vetta, qui sostiamo da soli, con tutte le Dolomiti attorno a noi. Perfetto.

Una serie di veloci e ben attrezzate doppie ci riporta alle nostre tracce sulla cengia dalla quale proseguiamo verso il rifugio, dove arriviamo giusti per l’ora di pranzo.

Celestina e Tony sono lì, cortesi come sempre.